Il nostro staff medico — Dettagli
Dott. Caffi Matteo
- Specialità:
- — Chirurgia plastica
- — Chirurgia generale
- — Medicina estetica
Sono nato a Bergamo il 21 settembre 1969.
Forse inconsciamente condizionato dall’influenza mediatica del luglio di quell’anno col presunto viaggio sulla luna, già alla scuola primaria raccontavo le mie intenzioni sul futuro: sarei diventato un chirurgo od un astronauta!
Ma il poco che passava la televisione ai tempi fu comunque sufficiente a farmi escludere repentinamente la seconda ipotesi: durante le scuole medie capii che il mio sogno era entrare in una sala operatoria, sollevare lentamente le mani quasi ad esortare una preghiera, infilarle nei guanti in lattice che mi venivano presentati e sentenziare con il piglio di chi sa il fatto suo “bisturi!”.
Fu una grande fortuna poiché sciolse ogni dubbio e mi presentò l’apparentemente semplice percorso da intraprendere: liceo scientifico e finalmente facoltà di Medicina e Chirurgia! Non fu così semplice, soprattutto ignoravo quanto ci fosse ancora da imparare anche (e soprattutto) dopo la laurea ma il mio sogno si è avverato, ne sono felice.
Ero talmente affamato di vedere e conoscere ogni tipo di chirurgia che cominciai al terz’anno di facoltà a bazzicare il Pronto Soccorso sperando egoisticamente che un’emergenza operatoria costringesse il malcapitato chirurgo di turno a concedermi l’ingresso in sala operatoria. Fu un’appendicite acuta egregiamente curata da un’affascinante brizzolato a farmi capire che ero dove volevo essere anche se di cosa stesse facendo quel fenomeno non capii praticamente nulla.
Eh già! Dal “vivo” l’anatomia è un’inquietante esempio delle tante sfumature di grigio, altro che arterie rosse, vene blu, linfatici verdi e nervi gialli come sui libri! Se vedi rosso c’è qualcosa da sistemare, e alla svelta!
Davvero complicato, ecco perché diviene necessario concentrarsi su un distretto, un apparato, un tipo specifico di chirurgia… Conoscerlo a fondo è fondamentale per ambientarsi come fosse casa propria ed imparare a muoversi anche quando è buio… Ebbi un nuovo colpo di fortuna: nel fare il fenomeno sugli scivoli acquatici scoprii quanto è doloroso rompersi il naso, nel farmelo sistemare scoprii quanto mi affascinava la chirurgia plastica ed incastrai il nuovo malcapitato chirurgo facendomi portare come assistente in giro con lui per le cliniche milanesi. Fu un grande maestro, riuscì ad insegnare senza annoiare, mi fece innamorare della chirurgia plastica estetica. Da allora mi misi alla ricerca di maestri ai quali rubare tecniche e segreti, un parassita del sapere e saper fare altrui.
Ci sono diverse peculiarità nella chirurgia plastica estetica che la rendono davvero diversa dalle altre chirurgie; prima su tutti l’intraprendere un percorso chirurgico (per dipiù sostenendone gli ingenti costi) non per curare una malattia ma per stare meglio con se stessi, e questo rende peculiare anche il paziente. La seconda è quella che più mi ha affascinato poi convinto e coinvolto: anche in corso di intervento ci si può ispirare a diverse tecniche e integrarle tra loro, ci si può sentire artisti e condurre ogni intervento con un tocco unico e singolare, si possono affrontare le difficoltà in modo sempre diverso, magari migliore, mai certo nell’immediato ma da valutare nel lungo termine; e ciò rende peculiare il chirurgo.
Ecco perché ho costruito la mia attività su due criteri imprescindibili: sicurezza e naturalezza dei risultati.
Il primo perché rischiare quando non vi è nemmeno una patologia da curare è quanto di più folle ed irresponsabile si possa programmare.
Il secondo perché pur non disponendo delle abilità e del potere di cui è dotata Madre Natura, il chirurgo estetico ad ella si deve ispirare e la deve rispettare, senza mai stravolgere i meravigliosi canoni seguendo i quali ha arricchito il nostro straordinario pianeta.
Pianifico i miei interventi ascoltando a lungo chi me li chiede, osservando il loro corpo e cercando di carpire qualcosa della loro psiche, spiegando i pro e gli inevitabili contro di un’eventuale chirurgia, consigliando strade percorsi, materiali e metodi, sottolineando l’imprescindibile concetto di Armonia, con la A maiuscola.
Una delle mie massime? “Non pretendiamo di sembrare più giovani, aiutiamoci a portare bene la nostra età”.
LAUREA:
Medicina e Chirurgia
ABILITAZIONE:
Medicina e Chirurgia
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Forse inconsciamente condizionato dall’influenza mediatica del luglio di quell’anno col presunto viaggio sulla luna, già alla scuola primaria raccontavo le mie intenzioni sul futuro: sarei diventato un chirurgo od un astronauta!
Ma il poco che passava la televisione ai tempi fu comunque sufficiente a farmi escludere repentinamente la seconda ipotesi: durante le scuole medie capii che il mio sogno era entrare in una sala operatoria, sollevare lentamente le mani quasi ad esortare una preghiera, infilarle nei guanti in lattice che mi venivano presentati e sentenziare con il piglio di chi sa il fatto suo “bisturi!”.
Fu una grande fortuna poiché sciolse ogni dubbio e mi presentò l’apparentemente semplice percorso da intraprendere: liceo scientifico e finalmente facoltà di Medicina e Chirurgia! Non fu così semplice, soprattutto ignoravo quanto ci fosse ancora da imparare anche (e soprattutto) dopo la laurea ma il mio sogno si è avverato, ne sono felice.
Ero talmente affamato di vedere e conoscere ogni tipo di chirurgia che cominciai al terz’anno di facoltà a bazzicare il Pronto Soccorso sperando egoisticamente che un’emergenza operatoria costringesse il malcapitato chirurgo di turno a concedermi l’ingresso in sala operatoria. Fu un’appendicite acuta egregiamente curata da un’affascinante brizzolato a farmi capire che ero dove volevo essere anche se di cosa stesse facendo quel fenomeno non capii praticamente nulla.
Eh già! Dal “vivo” l’anatomia è un’inquietante esempio delle tante sfumature di grigio, altro che arterie rosse, vene blu, linfatici verdi e nervi gialli come sui libri! Se vedi rosso c’è qualcosa da sistemare, e alla svelta!
Davvero complicato, ecco perché diviene necessario concentrarsi su un distretto, un apparato, un tipo specifico di chirurgia… Conoscerlo a fondo è fondamentale per ambientarsi come fosse casa propria ed imparare a muoversi anche quando è buio… Ebbi un nuovo colpo di fortuna: nel fare il fenomeno sugli scivoli acquatici scoprii quanto è doloroso rompersi il naso, nel farmelo sistemare scoprii quanto mi affascinava la chirurgia plastica ed incastrai il nuovo malcapitato chirurgo facendomi portare come assistente in giro con lui per le cliniche milanesi. Fu un grande maestro, riuscì ad insegnare senza annoiare, mi fece innamorare della chirurgia plastica estetica. Da allora mi misi alla ricerca di maestri ai quali rubare tecniche e segreti, un parassita del sapere e saper fare altrui.
Ci sono diverse peculiarità nella chirurgia plastica estetica che la rendono davvero diversa dalle altre chirurgie; prima su tutti l’intraprendere un percorso chirurgico (per dipiù sostenendone gli ingenti costi) non per curare una malattia ma per stare meglio con se stessi, e questo rende peculiare anche il paziente. La seconda è quella che più mi ha affascinato poi convinto e coinvolto: anche in corso di intervento ci si può ispirare a diverse tecniche e integrarle tra loro, ci si può sentire artisti e condurre ogni intervento con un tocco unico e singolare, si possono affrontare le difficoltà in modo sempre diverso, magari migliore, mai certo nell’immediato ma da valutare nel lungo termine; e ciò rende peculiare il chirurgo.
Ecco perché ho costruito la mia attività su due criteri imprescindibili: sicurezza e naturalezza dei risultati.
Il primo perché rischiare quando non vi è nemmeno una patologia da curare è quanto di più folle ed irresponsabile si possa programmare.
Il secondo perché pur non disponendo delle abilità e del potere di cui è dotata Madre Natura, il chirurgo estetico ad ella si deve ispirare e la deve rispettare, senza mai stravolgere i meravigliosi canoni seguendo i quali ha arricchito il nostro straordinario pianeta.
Pianifico i miei interventi ascoltando a lungo chi me li chiede, osservando il loro corpo e cercando di carpire qualcosa della loro psiche, spiegando i pro e gli inevitabili contro di un’eventuale chirurgia, consigliando strade percorsi, materiali e metodi, sottolineando l’imprescindibile concetto di Armonia, con la A maiuscola.
Una delle mie massime? “Non pretendiamo di sembrare più giovani, aiutiamoci a portare bene la nostra età”.
LAUREA:
Medicina e Chirurgia
ABILITAZIONE:
Medicina e Chirurgia